Pagine

venerdì 27 aprile 2012

Il 25 aprile

Il 25 aprile è trascorso intensamente ricordando il senso della festa della Liberazione. SULLE STRADE DELLA MEMORIA ha voluto testimoniare il nostro riconoscimento alle persone che hanno lottato per gli ideali di giustizia e libertà in un momento storico drammatico. È stata per me, e spero per i tanti che hanno condiviso l’iniziativa, una giornata che – attraverso lo sport e la passione per la corsa – ha unito due luoghi della memoria partigiana nella provincia di Alessandria.
Attraverso la collaborazione con Libera abbiamo voluto anche unire i temi della resistenza al nazifascismo a quelli della “nuova resistenza” ad un sistema che trasforma  i diritti  in privilegi soffocando i principi democratici che fanno delle regole “il potere dei senza potere” come spesso spiega anche Giancarlo Caselli.
Raggiungo il primo ritrovo della giornata, fissato a Serravalle Scrivia, assieme a Paolo, Marco Marchese e Francesco (prezioso e disponibile amico, sempre pronto ad aiutare). Ad attenderci troviamo già Fabrizio e famiglia (Anna e Matteo). Quindi arriva una prima macchina di “marziani” – gruppo di podisti milanesi dal grande impegno civile – e a seguire Federico, l’anima di questo blog, che si è speso molto per questa iniziativa. Arriva anche il presidente territoriale della UISP,  Franco Galliani, quindi altri “marziani” con il “capitano” Fabrizio Cosi che ha saputo creare attorno a sé un gruppo affiatato sempre pronto a partecipare ad iniziative di sport e solidarietà. Da Milano  arriva ancora un’altra famiglia: Stefano, Monica (con il prossimo bimbo in arrivo) ed il piccolo Federico. Nonostante questa situazione “complicata” hanno voluto essere presenti anche solo  per qualche km, un gesto di amicizia e riconoscimento verso di me e verso questa iniziativa – davvero significativi, grazie ragazzi!!! La carovana non è ancora completa, si aggiunge anche Maurizio che oggi si vuol dedicare esclusivamente al supporto logistico dell’iniziativa e alle foto. Infine si aggregano due amici da Alessandria, Roberto e Rossella, definiti “quelli del martedì”, vista la loro assidua assistenza ai martedì ULP.
Dopo alcuni chiarimenti sul percorso ci avviamo verso il luogo di partenza e a Bosio sostiamo per per “agganciare” altri partecipanti. Volti noti, cari amici che hanno condiviso con noi tante giornate ULP: Federico e Salvatore da Ovada, Maura e Gian Paolo da Capriata d’Orba. Una strada tortuosa, ma panoramica, ci conduce fino al Sacrario dei Martiri della Benedicta. Qui altri amici conosciuti nell’esperienza ULP ci attendono: Maurizio Levo con la moglie Piera, e l’amico Vincenzo.
Alla partenza sono presenti le autorità locali – il sindaco di Bosio Marco Ratti, il presidente della comunità montana, il presidente del parco naturale delle Capanne di Marcarolo  – e il vice presidente dell’ISRAL (Istituto Storico per la Storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria).  Carlo Piccini – coordinatore provinciale di Libera – legge il messaggio che questa iniziativa vuole portare attraverso l’unione di luoghi così importanti nella storia della resistenza, la continuità storica tra cultura antifascista e la legalità democratica per aiutare soprattutto i giovani a diventare “nuovi partigiani”, per i quali valgano l’importanza della memoria e dell’impegno sui fronti delle “nuove resistenze” come quella alle mafie e alle corruzioni. Il saluto del presidente territoriale della UISP  Franco Galliani  (che  ha anche corso con noi!), quindi l’intervento del vice presidente dell’ISRAL che ha fatto una eloquente e chiara spiegazione dei fatti che hanno reso tristemente famoso  questo luogo dopo  il 7 aprile 1944. Infine il saluto delle autorità del territorio che cercano di tener vivo il ricordo e la  memoria di questi luoghi attraverso il loro lavoro quotidiano. Grazie anche, e soprattutto, a loro per l’accoglienza. Scattiamo una bella serie di foto con le magliette e le bandiere di Libera, ed i fazzoletti dell’ANPI (un grazie a che ci ha offerto questo materiale).

Le lapidi a ricordo dei giovani fucilati e deportati ci fanno provare un profondo senso di rispetto e di riconoscimento alle vittime di quell’eccidio. Dopo il momento di commemorazione e commozione siamo pronti per la partenza. Ancora un amico ci raggiunge per condividere con noi un momento ed un luogo importante della nostra storia, è Angelo con la moglie. Grazie per averci raggiunti fin quassù.
Ragazzi… si parte! Alle 11 prende il via della corsa. Alcuni temerari – Paolo, Marco e Fabrizio Cosi – completeranno totalmente il percorso, gli altri a piacere si daranno il cambio: una corsa Libera (in tutti i sensi!). I primi km sono totalmente immersi nella natura selvaggia delle aspre rocce del torrente Gorzente. Il tempo perturbato e la sosta prima della partenza ci hanno infreddoliti parecchio ma la corsa ci scalda, oltre al cuore, il resto del corpo. Io parto per fare solamente il primo tratto di 8 km, ma già dopo poche centinaia di metri vengo coinvolto nell’atmosfera del gruppo, correre assieme a vecchi e nuovi amici in questa occasione mi da una carica particolare, e penso di farla tutta. Paolo, come al solito molto saggio, mi sconsiglia: “non rischiare”. Ha ragione, il mio allenamento è veramente esiguo e ho anche qualche problema ad un ginocchio; alla fine allungherò un po’ ma non arriverò a completare l’intero tragitto.




Cambio in corsa
La macchina di Francesco funziona da ristoro volante, ogni 4 -5 km facciamo una sosta per bere, e chi vuole anche mangiare. Maurizio funge da collegamento e servizio scopa. La carovana sembra muoversi bene. Alcuni aspettano la discesa, altri preferiscono la salita, qualcuno cammina, “ce né per tutti i gusti”! Federico (l’ovadese) ci fa da cicerone, e sullo splendido crinale che porta verso Bosio ci ragguaglia sui paesi che vediamo all’orizzonte. È davvero un grande spettacolo  quello che abbiamo davanti a noi. Arriva anche un ulteriore supporto, è mio cugino Gianni con Venusia,  anche loro sostenitori del progetto sono giunti ad animare la giornata.
Sulle ali dell'entusiasmo
A Bosio facciamo una sosta un attimo più lunga, dovrei fermarmi, ma non mi va ancora, scendo fino a Gavi e poi vediamo. Nella discesa ammiriamo l’imponenza del forte, un altro aspetto di riscoperta del patrimonio storico artistico di questa esperienza. A Gavi cedo il passo agli altri che si alternano nella corsa. Riprendo però poco dopo per agevolare il passaggio della variante “Crenna superiore”, inserita per evitare una pericolosa galleria. Proseguo sino a Libarna – antico insediamento romano tra Serravalle e Arquata – dove risalgo in macchina per tenere qualche energia da spendere negli ultimi km.
Il Forte di Gavi
Aerea archeologica di Libarna


Dopo Arquata Scrivia, ci apprestiamo a risalire la Val Borbera: incontriamo prima Vignole Borbera, poi Borghetto di Borbera, e la valle si restringe nelle famose “strette”. Ci siamo, riprendo la corsa, ma che fatica rimettersi in moto! Fatti due calcoli prevedo l’arrivo verso le 16.15, solo 15’ di ritardo rispetto all’orario prestabilito, quindi avverto il sindaco di Cantalupo Ligure che ci attende per l’inizio della manifestazione a Pertuso. Intanto si aggiungono a noi, raggiungendoci a ritroso, due amici podisti alessandrini: gli spazzorunners Roberto e Gianfranco, noti per il loro impegno podistico ambientale (anche loro fanno parte delle nuove conoscenze dell’esperienza ULP).

Pure quest’ultimo tratto presenta degli scorci veramente suggestivi, inoltre è una valle che amiamo e conosciamo in maniera particolare. Lo scorso anno siamo passati per “Uniamo la Provincia” proprio il 25 aprile e in passato abbiamo corso numerose edizioni della “StraBorbera”, gara podistica che da Novi Ligure raggiungeva Cabella Ligure. Ci sentiamo a casa in questa valle.


Di fronte alla lapide che ricorda i caduti nella battaglia di Petuso ci ricompattiamo e tutti assieme  raggiungiamo stele di Pinan Cichero. Ad attenderci, le autorità ed una calorosa folla che ci accoglie con un bel applauso. Ce l’abbiamo fatta: abbiamo unito due luoghi della memoria. Grande soddisfazione! Ora è il momento ufficiale della commemorazione del 25 aprile: prima il sindaco di Cantalupo Ligure Gian Piero Daglio, poi  i rappresentanti dell’ANPI e degli altri comuni, ricordano l’importanza di questo giorno, ci ringraziano perché anche la nostra iniziativa è un gesto che tiene alta l’attenzione e tiene vivo il ricordo delle radici della nostra libertà. Ancora Carlo Piccini di Libera a ribadire l’importanza della resistenza e la necessità di essere partigiani, cioè di prender parte e non essere indifferenti a quanto accade attorno noi. Anche io vengo chiamato sul palco per fare un saluto a nome della UISP, un ringraziamento a chi ci ha accolto, ed un collegamento all’impegno di questa associazione che attraverso lo sport unisce le persone in un momento di  conoscenza  e riconoscenza verso valori  che sono propri del 25 aprile. L’orazione ufficiale spetta a Daniele Borioli che, attraverso un’attenta disamina della situazione attuale, fa una serie di riflessioni sull’importanza di tener vivo il ricordo del 25 aprile proprio per dare un futuro di speranza per le nuove generazioni e, soprattutto, un futuro di certezze di giustizia e libertà che hanno saputo darci gli eroi che ricordiamo nella festa della Liberazione.
Terminata la parte “ufficiale”, abbiamo concluso la giornata in maniera conviviale nella “Locanda Pertuso”. Volti soddisfatti e sereni che vanno oltre la stanchezza certamente presente (Paolo, Marco e Fabrizio Cosi  hanno corso 48,5 km!). È stata una giornata  all’insegna dello sport, dell’amicizia, della riscoperta del territorio, del ricordo, della memoria… W IL25 APRILE !

Nessun commento:

Posta un commento